La Corsica di Old Lady

Ciao ragassuoli, sono tornato.

Che veleggiate, che bella estate, che calme piatte, e che sventolate. La/e giornata/e più emozionante è stata l' attraversata da Bonifacio a Fiumicino, con attracco ner Teverone.

La vacanza era prevista con itinerario Corsica e Sardegna del Nord, ma improvvisi impegni familiari non miei ma della dolce metà fan si che debba passare per Roma, e visto che i programmi sono fatti per essere cambiati, decidiamo di andarci in barca.

Dopo una giornata di sosta a Bonifacio, dove a causa di perdite d' acqua dal circuito di raffreddamento passo la giornata a smontare, modificare e rimontare i tubi di raffreddamento del motore, con ventone W/NW nelle bocche di Bonifacio forza 6/7 e tutti in porto. Finita l' operazione e verificato che il motore non perdeva più di tanto, decidiamo che il giorno seguente avremmo approfittato della mattinata e del ventone per partire.

Il maestrale era previsto ancora forte, però come generalmente accade nelle bocche, di mattino dorme sempre un po', quindi programmiamo la partenza all' alba, per uscire dalle bocche e spingermi verso er Cupolone con un bel vento in poppa. Così è stato, unico intoppo, la partenza,che era prevista all' alba, è stata ritardata di un paio d' ore abbondanti a causa di una goduriosa cena con bevuta a fiumi di tutto quello che l' oste appoggiava sul tavolo, canti e balli, e nottata, che ci ha visto andare a dormire all' ora circa in cui era previsto che ci svegliassimo.

L' equipaggio, eravamo io Fabiola e il fido pilota automatico. Verso le 8, quasi le 9 molliamo gli ormeggi ed usciamo da Bonifacio. Il vento da W è forte, ma con fiocco piccolo, e randa con due mani di terzaroli, vado che è una meraviglia, planando a 6/7 nodi. Passo a Sud di Lavezzi, abbastanza vicino al faro, a cui scatto anche qualche foto. Mi piange il cuore passare così vicino a Lavezzi, che secondo me è l' isola delle isole e non fermarmi, ma il destino vuole questo. Via da Lavezzi, mi lascio a tribordo Razzoli, S. Maria, La Maddalena e le ultime punte della Sardegna, e parto più veloce di una Grande Nave Veloce della Corsica Ferris. Vento in poppa piena, forza non lo so ma forte, ondone giganti che ogni tanto mi frangono sulla bassa poppa. Entusiasmante.

Ho navigato per tutta la giornata in poppa piena, randa con due mani di terzaroli e fiocco, che ogni tanto tenevo a farfalla, se no cazzato dalla stessa parte della randa perchè non sbattesse. Nonostante il pilota funzionasse egregiamente, nel pomeriggio quando il mare in poppa è aumentato parecchio, io e Fabiola ci alternavamo al timone per assecondare le onde. Mi tenevo in poppa piena sia perchè la mia rotta voleva così, sia perchè appena orzavo un po' la Old tendeva a partire in straorza, con forte aumento del vento apparente e dello sforzo al timone, che non si sa mai, visto che ha più di 30 anni.

Per evitare gli effetti sanguigni di una strambata con quel vento, ho montato sul boma, all' altezza dell' attacco del wang, un "frenello", tipo ad 8, che si usa come freno nell' alpinismo per le discese, attaccato ad un grillo all' altezza dell' attacco alla coperta della sartia bassa più appoppata, e dall' altro lato con un bozzello che mi rimandava ad una bitta d' ormeggio di poppa, dove lo cazzavo per bene. In caso di strambate, e qualcuna sia io che Fabiola che Anto' (soprannome dato al pilota autom. dopo la pubblicità che diceva "Anto' fa caldo... Anto' fa freddo") il boma non viene trattenuto sopravvento come farebbe una normale ritenuta, con panico generale e grandi sforzi per l' attrezzatura, ma viene frenato per un dolce passaggio sulle altre mura, e più viene cazzata la "scotta" che fa da "freno" più il boma è frenato.

Ho fatto per tutta la giornata delle velocità che non credevo, costantemente sopra i 6 nodi e sovente toccavo gli 8, che per una corazzatina di 7 Mt. è volare. La notte il vento è calato un po', ma si è mantenuto teso e costante, consentendomi di levare una mano e affidare la barra ad Antò. Verso l' alba è calato ancora, ed allora su la randa e su il genoa, continuando ad andare alla grande. In tarda mattinata è calato quasi completamente,e ci ha lasciato qualche ora di relax per brindare alla bella veleggiata, e farci un bel bagno attaccati ad una cima all' indomita Old Lady. Dopo pranzo si è rialzata una bella brezzolina, sempre da W, che ci ha fatto arrivare verso le sette di sera a Fiumicino. Pizzona, Birrona ghiacciata e subito a letto, che per il giorno dopo il programma a cui abbiamo poi desistito era di risalire er Teverone. Unico neo nell' attraversata ne anche un tonnetto ha accettato l' invito a pranzo, però poi mi sono rifatto, vi racconterò.

Saluti ai Velisti che già c' erano e a quelli che sono da poco arrivati e baci alle Veliste.

Mario Fontanelli